Meglio provare!

CHE RESTARE DELUSI (DOPO AVER PAGATO)

Ce l’abbiamo fatta.

È stata dura ma ce l’abbiamo fatta.

Abbiamo trovato il fornitore che fa per noi – sicuramente quello che offre un servizio completo e le proposte più innovative – ci siamo assicurati che il nostro abbigliamento personalizzato arrivi puntuale (magari con la garanzia consegna sicura), abbiamo creato la grafica dei nostri sogni con l’aiuto e la consulenza di un’azienda specializzata, scelto colori, deciso le taglie – non vediamo l’ora di aprire la scatola e goderci i frutti del nostro duro lavoro (si fa per dire, in fondo l’abbiamo fatto fare agli altri).

Ma…

Non è come me l’aspettavo. l colori si, più o meno sono quelli, ma non sono proprio i nostri. Il modello è carino, ma pensavo che il tessuto fosse diverso. Il ricamo… mah, pensavo venisse diverso. Va bene, proviamo – ma le misure delle taglie sono tutte sbagliate!!!
Cosa diranno i miei capi, i soci del mio club, i miei amici! Un incubo!

Fermi.
Non può finire così.
Proviamo a fare un passo indietro.

Il 95% (e sono buono) dei miei clienti, di abbigliamento personalizzato non ne sa assolutamente nulla.

Ed è logico: sono tutti imprenditori bravissimi a fare il loro mestiere: macchine utensili, impianti elettrici, termici, spumante, lavorazione del metallo, prodotti alimentari ecc. ecc.

È quello che devono saper fare; i loro guadagni arrivano da li.

Per il resto hanno bisogno di consulenza.

Non gli serve un raccoglitore d’ordini, uno che gli si siede davanti e chiede ‘quanto gliene metto? 100? 120 è troppo?’ ‘E sopra cosa ci mettiamo?’ ‘Mi dia le taglie che scrivo’.

Quello sono capaci di farlo tutti. E infatti lo fanno tutti: il nostro mondo è pieno di grafici, tipografi, fabbricanti di insegne, spedizionieri, ferramenta – e i risultati si vedono.

Anch’io non so un mucchio di cose: la saldatura è un processo esoterico, le macchine le rompo ma non le aggiusto, non fatemi fare un collegamento elettrico che salta la centrale dell’Enel.

Però conosco ricamo e stampa tessile.

È un’attività che porto avanti da più di 25 anni; ho fatto lavori per la Formula 1, per team di MotoGP, per squadre di calcio di serie A, per alcune tra le più prestigiose aziende Italiane, per il Papa…

Conosco i macchinari, come si fanno gli impianti, le tecniche di ricamo e stampa, i tessuti, pregi e difetti della maggior parte dei capi d’importazione.

E so che una delle cose fondamentali che un professionista deve saper fare è guidare il cliente (perlomeno quando il cliente accetta di farsi consigliare, ma questa è un’altra storia).

Quando parlo con un’azienda, un’associazione, devo mettercela tutta per fare il loro interesse – a me serve che tornino, non un colpo e via. Fargli una vera consulenza, valutare le necessità e, per tornare al punto, fargli vedere e provare i capi.

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L’abbigliamento va provato, anche se è solo quello da lavoro.

Per tanti motivi: sul catalogo sembrava perfetto ma poi ci accorgiamo che il tessuto è troppo pesante, o leggero – le vostre esigenze le sapete solo voi. Che non veste come pensavate. Che l’abbinamento colori non funziona. Che la personalizzazione che ci piaceva tanto non si adatta.

Non voglio farla troppo difficile, per carità, la fisica quantistica è un’altra cosa.

Ma un po’ di attenzione ci vuole. Di pignoleria, di cura per i particolari.

L’unica soluzione: un campione, possibilmente personalizzato.

Si valuta tutto, eventualmente si fanno le correzioni, si da l’OK alla produzione.

Se proprio i problemi sono insormontabili si cambia articolo e si ricomincia.

Questo non perché mi faccia piacere sprecare soldi e tempo in una prova, ma perché a volte è l’unica soluzione per avere un cliente soddisfatto. E un cliente soddisfatto torna.

Un esempio pratico di lavoro ben riuscito (e cliente soddisfatto)?

Le felpe ricamate realizzate per KineMed

Un prodotto di altissima qualità, pensato per dare valore all’immagine aziendale in occasione di Exposanità 2018.

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Insomma, non faccio beneficenza, faccio business.

Un altro motivo? Le taglie.

Molte persone ricordano ancora l’abbigliamento civile di 30 anni fa. Per me è meglio una 46 o una 48?

Non è più così. L’abbigliamento da lavoro è in mano a grandi gruppi internazionali che interpretano le taglie a modo loro. Vendo in Europa o negli Stati Uniti? E per l’Europa faccio taglie per i paesi nordici (con le loro misure e i loro gusti) o per quelli mediterranei? O facciamo una via di mezzo?

Poi ci sono capi con vestibilità attillata, comoda, extra large, lunghi, corti, stretch.

È una Babele in parte necessaria: nei primi anni ’90 con 4 modelli (una T.shirt, una polo, una felpa girocollo e un gilet trapuntato) coprivi tutto il mercato; oggi posso proporre – e senza allargarmi tanto – qualche centinaio di modelli diversi per gli usi più disparati. In fondo un tornitore, una ragazza immagine e un biker non hanno proprio bisogno delle stesse cose.

OK, se vi servono 100 T.shirt da regalare non facciamo troppo i difficili – ma se sono per voi e i vostri collaboratori / soci / dipendenti?
Il campione – se basta.

Eppure, quando propongo un campione, magari personalizzato e completamente gratuito, molte volte mi sento dire: ma no, non sarà mica il caso… non esageriamo, andrà bene così…

Ma da chi compravate, dal pirata Barbanera?

Perché quando un’imprenditore è così precisino su ogni aspetto tecnico della propria azienda poi lascia la propria immagine in mano al primo che passa?

Lo ripeto, i campioni sono una grande rottura di scatole, soprattutto per me, e ne farei volentieri a meno – ma molte volte sono assolutamente necessari!

Ci sono già tante cose che possono andare comunque storte, non ci mettiamo anche del nostro.

E state certi che ve lo dirò fino alla sfinimento: siamo professionali, diamo garanzia, vogliamo essere sicuri.

Ed ecco il motivo per cui la storiella iniziale non può finire così: se avete fatto le cose per bene – avete voluto appoggiarvi all’azienda giusta, con servizio, professionalità, garanzia di consegna – vi siete rivolti a noi – e noi le storie cerchiamo sempre di farle finire bene!

Vediamo ancora un esempio.

Le felpe realizzate per il MotoClub Alfieri

Delle felpe di altissima qualità, tra le più belle reperibili sul mercato e decorate con ricami di design.

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